Non amo fare ripetizioni, non ho pazienza; ho accettato di aiutare il figlio della mia vicina solo perché mi sentivo in debito per una consulenza tributaria. Enrique, così si chiama il ragazzo, deve rimediare un brutto voto in psicologia e, secondo la madre, saranno sufficienti una o due lezioni.

Ero al lavoro e mi ricordai che dovevo fare una telefonata urgete, dovevo chiamare il dottore perchè volevo prendere un appuntameto per una visita, così mi affrettai a chiamere e rispose la segretaria che mi disse che il mio dottore non c'era.....

Era una giornata di maggio ed io ero appena tornata da scuola. Mi stavo avviando verso la casa di mia nonna per andare a mangiare quando mi si affianca un suv rosso; da prima nn ci faccio caso ma poi quando vedo il finestrino abbassarsi mi avvicino.

In realtà per Lara, con la testolina di figlia unica alla quale ogni capriccio veniva concesso, tutto questo non era che un gioco, un gioco tanto più divertente ed esaltante che non c'erano regole che, in più, lo si faceva con una benda sugli occhi come a mosca cieca...

I giorni seguenti Lara evitò di rispondere ai sorrisini complici di Leyla, restando in un mutismo completo. Leyla aveva riportato in casa il ragazzo nei giorni seguenti ma Lara non aveva mai ceduto alla tentazione di unirsi a loro...

La vita di Lara dopo aver perso sua madre nn si rivelò molto facile. Viveva con il padre che dopo la perdita della mamma non si era più risposato con nessuna ma, si dava da fare con ragazze più giovani che portava spesso a casa...

Finalmente questo fine settimana andremo a trascorrere due giornate a casa degli amici in montagna.Un intero week end in spensieratezza e libertà a casa di un amico di mio padre....

Nn era la prima volta che Lara si trovava in una simile situazione, ma mai le era capitato di vivere delle sensazioni così....

Una giovane ragazza di 22 anni decide di andare a studiare all'estero e scegli una piccola cittadina del centro italia... i suoi studi di medicina sono spinti da una forte propensione verso gli altri... parte con una valigia piena di sogni e speranze con un treno che dall'est si dirige in centro Italia... E' estate... una gonnellina rossa con scarpette bianche ed una camiciola bianca, lunghi capelli neri mossi, un viso ingenuo...

Lavoro ormai da cinque anni per una ditta che si occupa di curare ed organizzare il catering per eventi di ogni tipo. Feste, ricorrenze, concerti, manifestazioni sportive, convegni di lavoro, riunioni politiche.Faccio la hostess...

Arrivati in albergo kiesi al recepsionist la kiave...

Sentivo il cuore battermi forte: finalmente dopo tanto avrei rivisto l'uomo che invadeva i miei desideri, l'uomo che mi faceva sentire unika...

Ero uscita sulla terrazza dopo aver bevuto la prima tazza di caffè di quella giornata, in quei momenti in cui la pallida luce dell’alba lascia gradatamente il posto ad un chiarore diffuso, così restituendo alla luce, dopo il buio della notte, la spiaggia ed il mare, splendida vista di fronte a quella casa che avevamo affittato per le vacanze

Il fatto che Anastasia avesse voluto che restassi poteva significare solo che lei pensava veramente di farci i massaggi, chiacchierando con noi e senza ulteriori intenti. Però, poteva anche voler dire che...

Facemmo l’ennesimo bagno, ridendo e scherzando, una nuova felicità nei nostri cuori: quindi uscimmo dall’acqua e tornammo a sdraiarci al sole.

Ed io non la feci attendere nemmeno un attimo. Davanti agli sguardi torbidi ed eccitati dei due ragazzi, mi inginocchiai di fronte a lei e, come era stato per Paolo e per Luca, presi a dar sollievo alla sua libidine con la mia bocca.

- Paolo, sei uno stronzo. Sei veramente un grande stronzo ! - gli sibilò velenosa. - No, gli stronzi sono due ! - aggiunsi io, guardando furiosa Luca. I ragazzi, sorpresi dalla nostra improvvisa reazione, smisero di ridere all’istante. Nessuno parlava, ed il silenzio era carico di tensione ed elettricità.

Ma, evidentemente, non era così. L’atteggiamento di Vittoria parlava da solo. Ero sicura che ora anche lei la desiderasse, la volesse, la sognasse nuda, tra le sue braccia. Pensai con angoscia e rabbia alle mani di Anastasia su Vittoria, sulla sua schiena, sulle sue lunghe gambe.

Ora passavo la lingua sulla cappella, ora la sfioravo con le labbra, ora mi facevo scivolare il pene lungo la guancia. Mi rendevo conto di essere posseduta, quasi divorata, da un desiderio oscuro e sconosciuto, di leccare e di succhiare la virilità di Luca con una smania ed una frenesia mai provate in passato.

Quella sera i nostri ragazzi tornarono verso le sei. Vittoria ed io eravamo ancora in spiaggia quando loro arrivarono. Si sedettero con noi e ci raccontarono della loro giornata e delle lunghe immersioni che avevano fatto. Parlavano di mare, di pesci, di fucili da sub, della barca, di Sotiris, il ragazzo greco che li aveva accompagnati e di cui erano ormai divenuti grandi amici

Con un ultimo schiaffetto su una natica, Anastasia mi chiese di girarmi. Lentamente, riemergendo a fatica da quegli erotici pensieri ai quali mi ero lasciata andare, mi voltai, guardandola in viso. E sentii il mio cuore perdere un colpo

Gli avvenimenti dell’estate di tre anni fa, in quel villaggio turistico a Corfù, impressero una profonda e radicale svolta alla mia vita di donna. Da allora, da quei giorni incredibili, l’immagine della mia esistenza e la percezione di me stessa sono cambiate in modo totale.

Io e Paolo akkompagnammo Franceska a kasa, ci kiese se volevamo salire a bere qualkosa, accettammo...

ero in spiaggia quasi deserta quado all improvviso ........

Esco velocemente di casa perché sono in terribile ritardo. Sono già le sedici passate e tra meno di venti minuti devo essere dall’altra parte della città per l’appuntamento presso lo studio di un fotografo professionista....

Caspita e nato come un gioco x me……
ed invece ora eccomi quì a raccontare
LA MIA PRIMA VOLTA
io ero super agitata da giorni..
tra un tira e molla che durava da un bel pò
mesi direi…
il suo primo ordine era di farmi trovare bendata, bendata in intimo dietro la porta
ma io come al solito sempre in ritardo non ero ancora pronta al suo arrivo
perciò mi trovò in camera da letto.

Era un sabato sera di agosto, mi ero appena preparata per una serata in discoteca con le mie amiche. Avevo indossato un top nero aderente che metteva in risalto la mia terza di seno, una minigonna bianca molto corta e un paio di stivaletti con tacco dodici, sotto avevo solo un tanga rosa.

Da qualche giorno sono arrivati nuovi inquilini, una coppia sui 30 anni, davvero belli da vedere, ma con cui non avevo ancora scambiato più di un buongiorno o buonasera. Aprire la porta di casa e trovarmi di fronte il nuovo arrivato...